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Compagnia: COMPAGNIA TEATRO FINESTRA APS

immagine della compagnia
Indirizzo: VIA VIA DELLE MARGHERITE 151 - APRILIA 04011 LT
Cellulare: 3394461133
Referente: SALVATORE ROMANO
Indirizzo: VIA MASCAGNI 6/C - APRILIA 04011 LT
Telefono: 3355210312
La Compagnia Teatro Finestra nasce ad Aprilia nel 1976 dalle ceneri della Filodrammatica del Cral della Simmenthal, l'unica vera formazione teatrale che da molti anni produceva spettacoli nella città pontina. L'idea dei fondatori della nuova associazione è quella di percorrere strade nuove, fare un teatro moderno, più aderente alla realtà sociale, più aperto alle sollecitazioni esterne, puntando sulla professionalità. Proprio in quell'anno c'è l'occasione di collaborare con il Teatro di Roma a un progetto di decentramento culturale denominato “Primavera Giovani”. Il Teatro Finestra organizza diverse manifestazioni, tra cui un concerto del Banco del Mutuo Soccorso con performance dell'Assemblea Teatro di Torino, uno spettacolo nelle scuole (Belli, poeta italiano) con Gianni Bonagura e un Concerto di Danza. Seguono una serata di poesia dedicata a Jacques Prevért e un Concerto di chitarra di Paco Girard. Intanto iniziano i primi interventi di animazione teatrale nelle scuole che portano a produrre due spettacoli: “Capitano, c'è un uomo in cielo” di Gianni Rodari e Maurizio Costanzo e la parata “Balliamo le nostre idee”, spettacolo di strada. All'inizio del '76 vengono organizzati i primi corsi di recitazione e dizione e si comincia a lavorare su un testo di un autore italiano contemporaneo, “Tre scimmie nel bicchiere” di Mario Moretti, un lavoro che tratta in forma di commedia l'argomento dei manicomi, allora attualissimo, anche per le polemiche sulla legge Basaglia. La commedia debutta al Teatro Europa di Aprilia il 9 dicembre del 1977 , ottenendo un clamoroso successo di pubblico e di critica. Dopo un passaggio a Roma al Teatro in Trastevere, il Teatro Finestra partecipa per la prima volta al Festival Nazionale d'Arte Drammatica di Pesaro, dove si aggiudica quasi tutti i premi e persino l'interesse della critica nazionale (Giogio Prosperi su Il Tempo: Il Gruppo Teatro Finestra di Aprilia, commovente per l'impegnata serietà con cui tenta di redimere la gente per mezzo dell'arte da certe aride sacche del sottosviluppo industriale...) Venti anni dopo, in occasione del ventennale della Compagnia, “Tre scimmie nel bicchiere” verrà ripreso (e una sola volta rappresentato) con gli stessi attori del primo allestimento. Dopo “Le farse di Dario Fo” (Non tutti i ladri vengono per nuocere e L'uomo nudo e l'uomo in frak) messe in scena nel '78, anno in cui entra a far parte dell'UILT (Unione Italiana Libero Teatro), la Compagnia Teatro Finestra nel '79 produce un altro grande spettacolo: “Cuore di Cane”, da Bulgakov, con il quale partecipa alle migliori rassegne di teatro italiane. Nel giugno di questo anno inventa “Incontri al vicolo“, una piccola rassegna di musica seria e arte pittorica che continuerà per i successivi due anni. E' questo il momento più felice della compagine apriliana che continua a privilegiare gli autori italiani e a mettere in scena temi sociali e di attualità. In questa direzione, infatti, vanno le iniziative del Gruppo, il quale porta il teatro dentro le fabbriche, nei quartieri e nelle scuole. Dalla necessità di una verifica delle realtà operanti nella regione e dall'esigenza di far vivere un teatro diverso da quello “ufficiale” e “mercantile”, nel 1980 nasce la Rassegna teatrale dei gruppi di base e amatoriali del Lazio, promossa e organizzata in collaborazione con la Regione Lazio ed altri enti pubblici e teatrali e con il patrocinio dell'ex Ministero Turismo e Spettacolo. Sono gli anni del “Pidocchietto” (il glorioso Cinema Teatro Aprilia), del laboratorio installato nel suo scantinato, degli oltre quattrocento posti della sala sempre pieni in occasione degli spettacoli, dei numerosissimi attori e registi dilettanti (molti diventeranno stimati professionisti) e operatori culturali provenienti da tutta la regione. Nel 1981 “Il Ponte”, di Mario Fratti, parla di emigrazione. Due anni dopo “Copione la rivoluzione è finita” di Nello Sàito, una farsa “guitta e tragica” (Missiroli) sul tema della vecchiaia, che nel 2006 vincerà il Premio “Mario Federici” al 39° Festival di Pesaro. Nell'82 il Gruppo Ragazzi del Teatro Finestra, condotto da Enzo Bentivegna, mette in scena “Nuvola d'oro“ di Carlo Bresson, seguita nell'84 da “La favola del figlio cambiato” di Pirandello. Nel 1985 “L'ultimo nastro di Krapp”, di Samuel Beckett e “L'uomo dal fiore in bocca”, di Luigi Pirandello. Nel 1986 “La Patente”, dello stesso autore siciliano. Ma non sono tutte rose e fiori. La “Rassegna del Teatro di base”, dopo cinque edizioni, si interrompe per mancanza di fondi, il Teatro Aprilia chiude e il Gruppo vive momenti difficili. Gli amministratori comunali, distratti e indifferenti, non concedono contributi, né riconoscimenti. E' difficile lavorare, provare, fare attività senza avere uno spazio. Per fortuna la Parrocchia di San Michele concede al Teatro Finestra l'utilizzo dello spazio “Don Milani”, quello dove il gruppo festeggerà i suoi primi dieci anni. Uno spazio ricavato da un ex Centro di addestramento professionale, costituito da un piccolo magazzino, un cortile anonimo e un capannone che come per incanto si trasfigurano in un centro d'arte e di produzione teatrale, e che in una memorabile serata d'inverno del 1993, ospiterà una performance del mitico Living Theatre. E' qui che prende vita “Crepino gli Artisti”, titolo scaramantico e provocatorio ispirato da un lavoro di Tadeusz Kantor. La prima edizione è del 1986 e coincide con la festa per il decennale del gruppo, alla quale partecipano numerosi amici artisti giunti da molte parti d'Italia. In questa occasione e in coincidenza con il Cinquantenario della fondazione di Aprilia, la Compagnia regalerà alla Biblioteca della città una magnifica Enciclopedia Teatrale. “Crepino gli artisti” continuerà per 18 anni, ospitando gruppi e artisti tra i più importanti a livello nazionale,ed anche internazionale. In tutti questi anni, per circa 20 giorni, nel mese di Luglio, il Teatro Finestra allestisce ad Aprilia una vera e propria “cittadella dello spettacolo”, una specie di villaggio globale che vive di teatro, musica, cinema e arti figurative e che vede la partecipazione di registi, attori, musicisti, tecnici, operatori culturali di ogni parte d’Italia. Torniamo indietro al 1987. La Compagnia apriliana mette in scena “Gli Atominidi” di Luigi Candoni e Mario Moretti, regia di Ermanno Jencinella, una pièce fantascientifica che racconta in chiave ironica e grottesca il pericolo di una conflagrazione atomica e la follia militarista. La commedia, però, viene smontata dopo poche repliche, senza essere mai rappresentata ad Aprilia. Nello stesso anno il Teatro Finestra annuncia l'allestimento de “Il suicida” di Nicolaj Erdman con un grande cast più volte cambiato durante i cinque anni di tentativi di messa in scena, prima con un regista polacco di passaggio in Italia ed emigrato all'improvviso negli Stati Uniti, poi con Jencinella. L'opera, per una sorta di maledizione, non verrà mai rappresentata. Qualche anno dopo la Compagnia ospiterà un altro regista di Cracovia, Leszec Czarnota, che condurrà un laboratorio sulle “Tecniche ed esperienze del teatro dell’Est”, mettendo in scena Scherzo (da Ubu Re di A.Jarry). Il 1988 è l'anno del primo Corso residenziale nazionale di teatro organizzato in collaborazione con l'U.I.L.T. Ad Aprilia arrivano allievi da tutta Italia che per dieci giorni lavorano sotto la guida di Giovanni Pampiglione e Lidya Biondi, mettendo in scena alcuni frammenti del “Ballo dei manichini” di Jasielnski. Il corso verrà ripetuto nel 1991, questa volta condotto da Renato Carpentieri che porterà gli allievi a realizzare “La nascita del teatro”, dello stesso Carpentieri, tratto dal testo indù Naty-Sastra di Bharata, tradotto dal poeta Renè Daumal. Alla fine dell'89 il Teatro Finestra mette in cantiere uno dei più importanti lavori del proprio repertorio. Si tratta di “Uscita di emergenza”, di Manlio Santanelli, una commedia che parla di incomunicabilità, del vuoto quotidiano pieno di insidie e di sospetti che così spesso minaccia la vita di tutti i giorni. Il nuovo lavoro viene rappresentato con grande successo nelle Rassegne più importanti in tutto il territorio nazionale, fino ad approdare nel 1993 prima in Svizzera e poi in Russia al Festival della Drammaturgia Italiana. Salvatore Romano e Ermanno Jencinella (anche regista, insieme a Giovanni Esposito), i due attori co-protagonisti, si rincorrono in quasi tutte le rassegne, nell'aggiudicarsi il premio come migliore attore Nel 2004 “Uscita di emergenza” verrà ripresa e rappresentata al Festival “Premio Città di Vigata” di Porto Empedocle, dove, proprio nel mitico Bar Vigata, i componenti del Teatro Finestra incontreranno e si intratterranno a lungo con Andrea Camilleri, che presiede la giuria del Festival. Nel 1992 torna Renato Carpentieri per firmare la regia del nuovo lavoro del Teatro Finestra, Un folletto nella casa di Pulcinella, testo dello stesso Carpentieri (da Petito). Nel 1993 la Compagnia produce Dove soffia il vento, di e con Gianni Bernardo. Quadri della memoria che raccontano recitarcantando l'Isola di Pantelleria. Dal '94 al '97 il Teatro Finestra... rallenta, in attesa di trovare un testo convincente e dedicandosi soprattutto alla rappresentazione dei propri spettacoli in giro per festival e rassegne. Non mancano momenti di difficoltà legati alla mancanza di spazi e attrezzature culturali e di contributi, che costringono a chiudere il “Corso residenziale”. Nascono in questo periodo opere minori, tra cui “Passioni omicide” (da Delitti esemplari di Max Aub), in occasione di una “Serata futurista”, omaggio a Filippo Tommaso Marinetti. Si deve aspettare il 1998 per la produzione di un nuovo lavoro. L'occasione nasce dal conferimento a Dario Fo del Premio Nobel per la Letteratura. Il Teatro Finestra riprende la farsa “Non tutti i ladri vengono per nuocere” e le canzoni utilizzate da Fo nelle sue rappresentazioni, fondendo il tutto in un unico godibilissimo spettacolo intitolato “Storie di ladri, giullari e canzoni”, con la regia di Ermanno Jencinella e una valente orchestrina che suona dal vivo. L'anno successivo la compagnia apriliana, mette in scena “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes, per la regia di Gennaro Duccilli. Una pièce coreografica e spettacolare, con l'impiego del doppio palco, del diaporama (proiezioni multiple che creano scenari mobili), di scene “velate”, di macchine teatrali ed altri marchingegni per dare “forma di incanto” all'esperienza donchisciottesca. Il 2001 è l'anno di “Figaro, barbiere di Siviglia”, l'opera che diede la consacrazione letteraria al drammaturgo francese Pierre Augustin de Beaunarchais. L'adattamento e regia sono di Guglielmo Ferraiola, il quale costruisce uno spettacolo di grande divertissement. La scenografia, volutamente ridotta all'essenziale, riconsegna all'attore tutto lo spazio scenico per i suoi movimenti e i suoi lazzi. Nella trama palpitano e scoppiettano tutti gli ingredienti della commedia dell'arte e di quell'opera buffa che avrà il suo equivalente musicale in Rossini (Barbiere) e Mozart (Le nozze di Figaro). Lo spettacolo (raggiunge) le 60 repliche, soprattutto nel centro sud, e partecipa con successo ai Festival internazionali di Girona in Spagna e di Praga. Dopo un periodo di diversi anni, durante il quale Aprilia, fatte salve sporadiche occasioni, non ha più ospitato spettacoli teatrali di eccellenza, dal 2001 al 2005 il Teatro Finestra viene richiamato dall'ATCL e dal Comune di Aprilia a organizzare la nuova Stagione al Teatro Europa. Nel 2003 la Compagnia punta sulla formazione teatrale, istituendo ad Aprilia il primo Laboratorio di teatro, affidato alla conduzione a Ferraiola, che firma la regia di Risveglio di primavera di Frank Wedekind, andato in scena nel giugno del 2003. Il dramma adolescenziale di Wedekind viene rappresentato anche in Germania e in Spagna. L'anno successivo il Laboratorio produce Don Cristobal e donna Rosita, tragicommedia popolare di F.G.Lorca, ancora regia di Ferraiola. I laboratori del Teatro Finestra, di 1° e 2° livello (formazione di base e perfezionamento teatrale), diretti e condotti da Raffaele Calabrese con l'intervento di registi e attori professionisti, ottengono grande successo, calamitando decine di giovani dai paesi limitrofi. Nel 2005 Calabrese firma la sua prima regia, portando gli allievi a realizzare un lavoro di ricerca e sperimentazione collettiva di forte impatto emotivo: “Sette vs Tebe”, da Eschilo. Intanto parte il Progetto Artedialetto, con l'istituzione della Scuola Nazionale del Teatro in Dialetto, la prima in Italia. Il Teatro Finestra ne affida alla direzione a Leonardo Petrillo, e apre due sedi (Latina e Aprilia) Del Progetto Artedialetto, sostenuto dalla Regione Lazio e dall'IMAIE, a cui si è aggiunto il “patrocinio morale” dell'ETI, fanno parte il Convegno annuale, al quale partecipano studiosi, letterati e registi e attori del teatro dialettale, la Borsa di studio per i due allievi più meritevoli della Scuola e la rassegna “Teatro delle Regioni”. Il 2006 per il Teatro Finestra è stato un anno di “festeggiamenti”. La 18^ edizione di “Crepino gli Artisti” ha celebrato i 30 anni della Compagnia. A ottobre partirà la produzione di un nuovo importante lavoro teatrale.